Come tutte le attività umane, anche la diversa gestione di boschi e foreste influenza fortemente il clima.
Si è stimato che il degrado forestale è responsabile del 20% delle emissioni mondiali di gas serra, incrementando quindi il problema del surriscaldamento globale.
Tuttavia, se ben gestiti, boschi e foreste forniscono un elevato potenziale di cattura del carbonio dall’atmosfera, diminuendo quindi l’incremento dell’effetto serra e contribuendo alla mitigazione dei cambiamenti climatici.
È quindi fondamentale che le aree boschive e forestali vengano conservate, se non potenziate, aumentando la loro superficie e incentivando la loro capacità di adattamento e resilienza ai cambiamenti climatici attraverso un’adeguata gestione selvicolturale.
La Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) ha indicato l’importanza di un approccio innovativo e sostenibile alle attività forestali (climate-smart forestry), basandosi sui seguenti obiettivi: aumento sostenibile della produttività, creazione di linee guida per controllare i sistemi forestali e riduzione delle relative emissioni di gas a effetto serra (greenhouse gases-GHGs).
In quest’ottica è di fondamentale importanza comprendere il ciclo biogeochimico del carbonio (C) nei sistemi forestali e capire come sequestrarlo nei suoli, individuando le migliori pratiche agro-forestali che possano incentivare questo processo.
Questi sono anche gli obiettivi del progetto SuoBo “Selvicoltura e preservazione dei Suoli Boschivi: strategie per il sequestro del carbonio”, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale (P.S.R.) 2014-2020.
Il Gruppo Operativo del Partenariato Europeo per l’Innovazione SuoBo introduce un Piano di Innovazione perfettamente rispondente alla Focus area 5E “Conservazione e sequestro del carbonio” in quanto si prefigge di studiare, in aziende montane selvicolturali della Regione Emilia-Romagna, l’importanza della preservazione della sostanza organica nel sequestro di carbonio per i) mitigare l’emissione dei gas a effetto serra e ii) favorire l’efficacia della sostenibilità nel tempo della gestione selvicolturale.
Durante il progetto i ricercatori delle Università di Ferrara e di Bologna campioneranno i suoli dei boschi e parti lignee e fogliari delle piante gestite da tre aziende dell’Appennino Emiliano-Romagnolo (Azienda Agricola Branchicciolo, Azienda Agricola Beghelli Fabio e Società Cooperativa Valle del Senio) per misurare la quantità di sostanza organica e di carbonio presente nei terreni e nelle piante. Il campionamento e le misure verranno ripetute durante il progetto per valutare eventuali cambiamenti nella sostanza organica e comprenderne le cause. Per il progetto il Consorzio Futuro Ricerca (CFR) di Ferrara e Dinamica a r.l. avranno in carico attività organizzative, di divulgazione e formazione.
In particolare, la collaborazione sinergica tra ricercatori universitari e operatori del settore agricolo sarà funzionale a misurare i flussi di carbonio in entrata ed in uscita delle diverse aziende coinvolte. Verranno ricercate specifiche pratiche agricole sostenibili atte ad una preservazione della sostanza organica e una contestuale riduzione dell’emissione dei gas a effetto serra.